Il prototipo dell'uomo di oggi, la fotografia del neo 40enne, rampante imprenditore o lampadato pompato meccanico, è radicalmente differente da quella che si poteva descrivere fino ad un 30ennio fa.
Abitudini uguali, vizi, difetti e pregi pressochè simili, routine oggi come allora, tutto ovviamente trasformato come un'equivalenza dove i due fattori sono gli anni 70 ed i nuovi 10 (2010).
Quest'amore poi, quest'impeto, questo sacro ed irrinunciabile sentimento che ci tiene vivi, o ci ravviva (di tanto in tanto... forse troppo spesso), fa scivolare anche il maschio più compito, riesce a far piangere anche il più burbero, riesce a trasformare ogni sorta di UOMO.
Specie, poi, se quest'uomo è iscritto a FACEBOOK, o a qualche altro Social Network.
Condividere il proprio "stato" di vita, specie se si parla di uno stato umorale, di innamoramenti e di palpitazioni è un uso e costume che sta diventando un fenomeno sociale. E specie in un tempo in cui il pubblico è sempre diviso tra dignità e spettacolarizzazione, tra la tv delle lacrime di Maria, e l'informazione seria, culturale e sterile di fronzoli inutili emozionali. Oggi, l'ennesima contraddizione della confusa identità sociale di un popolo in crisi, si manifesta padrona.
Già il concetto di privacy è completamente assente, ma se noi stessi ci mercifichiamo così, ci mettiamo in piazza, lasciando la sacrosanta facoltà di giudicare un comportamento che, in maniera del tutto evidente, manca di TATTO, allora non ci si lamenti poi.
Facebook oggi pullula di 40enni divorziati, neo papà, che dopo 10 anni di legame e di figli, dopo una sola settimana, si ritrovano a compilare ed a manifestare l'innamoramento fanciullescco con la nuova fiamma di turno.
Io mi domando, io che forse esagero nel tatto, nella ricerca dell'eleganza, nella discrezione e nell'attenzione ai dettagli, mi domando ma questa tua ex compagna, sempre madre di tuo figlio, avrà facebook anche lei??? avrà forse, ed anche, parenti, zie, nipotini, amici...
tutto il tuo nuovo entusiasmo, non lo starai condividendo anche con queste persone che, di fatto, non potranno mai tifare per te?
Non starai mancando un po' di tatto?
L'amore si, è sempre una cosa bellissima, uno stato di grazia, un'affinità elettiva che si santifica solo nel nome ma, ma, ma... l'eleganza anche è uno stato dell'arte. E nessuno vuol pregiudicare la veridicità della tua nuova condizione ma un po' di rispetto, per quella donna che ti ha dato un figlio, lo vogliamo usare?
Ed in ultima analisi, per quanto fiabesco possa risultare l'innamoramento, specie se ti fa sentire o tornare a quel batticuore che avevi a 15 anni, e che credevi, erroneamente, di non poter riprovare più, non credi si svaluti da solo se ogni volta, puntualmente, tra un amore e l'altro passa solo una notte?
Lo Spett(EGO)lo