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venerdì 5 aprile 2013

The little black Jacket


Arriva a Milano, "The little black Jacket" una mostra con la mitica giacca nera di Chanel; dal 6 al 20 Aprile, negli spazi presso la Rotonda della Besana, sarà  possibile ammirare questo classico del guardaroba femminile

La "petite veste noir" nasce nel 1954, ovvero quando Coco Chanel aveva ben 71 anni. Il fatto è già di per sé un miracolo: la stilista, infatti, stava provando a rifarsi una carriera e una reputazione. La prima venne interrotta alla vigilia dello scoppio della Seconda guerra mondiale, quando l'atelier di Coco contava 4.000 dipendenti e 28.000 modelli di abiti prodotti ogni anno. La seconda era stata pericolosamente infangata dalle frequentazioni con un ufficiale delle SS, motivo che l'aveva tacciata di filo-nazismo.
Il ritorno sulla passerella di una donna non certo giovane, ostinata e altezzosa, scontrosa e determinata, era atteso da una doppia fila di fuochi incrociati. Come sempre, però, Mademoiselle tirò fuori il coniglio dal cilindro: in questo caso, era una giacca tirolese, semplice e modesta, vista sui camerieri di un centro termale proprietà del conte Hubert von Pantz, a Salisburgo. Si tratta di un modello semplice e bordato di passamaneria, senza revers e con quattro tasche frontali, due in corrispondenza del petto e due sui fianchi. Insomma, una livrea anonima e di facile confezione, frutto di necessità e virtù di qualche sartina anonima a cui era stato chiesto di unire praticità e decenza.



Agli occhi della stilista, però, il banale diventa l'eccezionale di cui era alla ricerca: un altro modo di rendere le donne libere ma femminili, agili ma sofisticate, cameriere e insieme principesse, tagliando con un solo colpo di forbice le distinzioni sociali e i ruoli di genere. Poco importa se all'epoca lo stile era un trionfo di tessuto, balze, ruches e altre diavolerie come aveva imposto il new Look di Christian Dior. La giacca nera da cameriera di Coco faceva piazza pulita del superfluo non solo per la sua perfezione di forma, ma soprattutto per il suo significato di sostanza. Il suo successo fu immediato: dalle critiche dei giornali, alla Casa Bianca, ai salotti borghesi fino al grande schermo.
















fonte:d.repubblica.it

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