martedì 14 giugno 2011

L'essenziale è invisibile agli occhi...




Il manicomio è una grande cassa

Il manicomio è una grande cassa
con atmosfere di suono
e il delirio diventa specie,
l'anonimità misura,
il manicomio è il monte Sinai
luogo maledetto
sopra cui tu ricevi
le tavole di una legge
agli uomini sconosciuta
.
(ALDA MERINI)



Camminavo, un uomo piccolo, sporco, con i vestiti strappati e senza denti, mi guardava e mi faceva dei versi sorridendo....probabilmente voleva solo fare degli apprezzamenti....ma io avevo paura....
Ho riflettuto subito dopo..., questi esseri invisibili, che nascondono mondi di sofferenze, di solitudine, che spesso ci guardano con gli occhi tristi che noi non riusciamo neanche a vedere, troppo presi dalle nostre paure e dalle nostre vite ...
Accanto al nostro mondo, quello che possiamo definire della "società civile", ne esiste un altro, invisibile, ma parallelo.

Ci viene da chiederci: come o cosa hanno portato delle persone ad uno stato di abbandono simile?

La strada, l’unico posto che non si rifiuta di accoglierlo...forse è solo questa la risposta...



Ci sono stati tentativi da parte di stilisti di moda che si sono dichiarati sensibili al problema dei senzatetto, ideando capi pensati alle esigenze di chi non possiede una casa; un esempio è 15 below, una giacca realizzata da un atelier canadese che nasconde all’interno due ampie tasche nelle quali si possono infilare giornali appallottolati per difendersi dal freddo


Vagabondo cinese diventa un sex symbol su Internet, il gruppo su Facebook nato in suo onore l’ha definito «l’uomo più alla moda della Cina» e «principe dei senzatetto».





Il mondo della moda comunque rimane affascinato dal mondo degli invisibili, basta non dimenticare la linea di Vivienne Westwood di qualche tempo fa




Sabrina Khan nelle sale della Graduate Fashion Week2011 In Earl Court di Londra propone la sua collezione "Mind"








«Mi siedo sullo stesso marciapiede e rimango silenzioso. Poi scatto una immagine, come facevo per il più caro amico della mia adolescenza. Ho una stanza tappezzata di foto di barboni. Questa "maschera" d’uomo servirà a vedere meglio le maschere "disumane" che ognuno di noi indossa».
VITTORINO ANDREOLI


PATRIZIA



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