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lunedì 6 giugno 2011

Keith Haring: L'arte vive attraverso l'immaginazione delle persone che la guardano.





L'arte vive attraverso l'immaginazione delle persone che la guardano. Senza questo contatto, l'arte non esiste. Ho scelto di diventare un produttore di immagini del XX secolo e ogni giorno cerco di capire le responsabilità e le implicazioni che questa scelta comporta. È diventato chiaro per me che l'arte non è un attività elitaria riservata all'apprezzamento di pochi, ma esiste per tutti noi, ed è questo che continuerò a fare.
Keith Haring


Keith Haring, uno dei capi della corrente neo-pop, è stato tra gli artisti più rappresentativi della sua generazione.

Il 4 Maggio 1958 Keith Haring nasce a Reading, in Pennsylvania, e cresce a ritmo di rock'n roll.

Con l'arrivo degli anni '70, afferma la sua indipendenza incontrando inevitabilmente droghe e alcool, ma assaporando anche la pittura, che diventa e rimane per sempre la sua vera passione.

Nel 1978 entra alla School of Visual Arts di New York, diventando noto nei primi anni '80 per i suoi murales realizzati nelle metropolitane e, più tardi, con i suoi lavori esposti qua e là, fra Club di vario genere e "vernissage" improvvisati.



La città e la vita sono i suoi temi preferiti. Dovunque si trovi, disegna, dipinge, lasciando il sua firma ogni volta. Dipinge nelle metropolitane, sui cartelloni pubblicitari, fuggendo al controllo della polizia che lo segue ad ogni suo passo.
La metropolitana di New York è il suo laboratorio, il luogo dove lui sperimenta, improvvisando ed inventando, ma sempre utilizzando lo stesso metodo: disegnata una prima trama, traccia con il pennello icone e modelli che ciascuno di noi, a poco a poco, è in grado di riconoscere.
Così come la quantità delle sue creazioni aumenta, maggiore è il numero degli spazi pubblici a sua disposizione, luoghi in cui il pubblico può ammirare liberamente e gratuitamente la sua creatività.



Nell'aprile del 1986 Keith Haring apre il Pop Shop, a New York. Ormai è un artista affermato, acclamato in tutto il mondo e ricoperto di allori, che tradotti nel linguaggio contemporaneo significano soldi. Bizzoso e trasgressivo, per l'artista ciò significa libertà di gestione personale che nel suo caso si traduce in una vita sempre più sregolata, soprattutto dal punto di vista sessuale.

Nel 1988 gli viene diagnosticato l'Aids.



Stando a quanto l'artista stesso dichiarò in alcune interviste, la rivelazione di essere affetto dall'Aids non fu affatto una sorpresa, nella consapevolezza di aver varcato molti limiti e di aver sfruttato appieno quel clima di libertà e di promiscuità che poteva offrire la New York dell'epoca.

Prima della sua morte fonda la Keith Haring Foundation, che si propone tuttoggi di continuare la sua opera di supporto alle organizzazioni a favore dei bambini e della lotta all'AIDS.

Ci lascia il 16 Febbraio del 1990 dicendo:

“I miei disegni non cercano di imitare la vita, ma cercano di crearla ed inventarla”.




L'arte di Haring ritorna sempre di Moda con  la linea di scarpe ideata da Nicholas Kirkwood in collaborazione con la Haring Foundation: in tutto sono 12 modelli che lo stilista inglese ha creato prendendo spunto dalle più famose opere del genio newyorkese.











PATRIZIA

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