Se passa la norma che sta preparando la maggioranza di centrodestra all'Agcom, sarà possibile in Italia l'oscuramento di centinaia di siti «Una cosa inaudita nei Paesi democratici», come denuncia il“Libro Bianco su copyright e tutela dei diritti fondamentali sulla rete internet“. Il libro in questione conterrà tutte le ricerche effettuate da enti indipendenti in tema di pirateria online raccogliendo le statistiche e studi di ben 10 anni.Secondo la delibera AGCOM, se il titolare dei diritti di un contenuto audiovisivo dovesse riscontrare una violazione di copyright su un qualunque sito (senza distinzione tra portali, banche dati, siti privati, blog, a scopo di lucro o meno) può chiederne la rimozione al gestore. Che, «se la richiesta apparisse fondata», avrebbe 48 ore di tempo dalla ricezione per adempiere. CINQUE GIORNI PER IL CONTRADDITTORIO. Se ciò non dovesse avvenire, il richiedente potrebbe, secondo la delibera ancora in bozza, rivolgersi all’Authority che «effettuerebbe una breve verifica in contraddittorio con le parti da concludere entro cinque giorni», comunicandone l’avvio al gestore del sito o del servizio di hosting. E in caso di esito negativo, l’Agcom potrebbe disporre la rimozione dei contenuti. Per i siti esteri, «in casi estremi e previo contraddittorio», è prevista «l’inibizione del nome del sito web», prosegue l’allegato B della delibera, «ovvero dell’indirizzo Ip, analogamente a quanto già avviene per i casi di offerta, attraverso la rete telematica, di giochi, lotterie, scommesse o concorsi in assenza di autorizzazione, o ancora per i casi di pedopornografia».
In particolare dall’analisi dei dati appare chiaro come si sia lucrato e ingigantito il fenomeno della pirateria. Sembrerebbe infatti che i casi di pirateria che abbiano leso realmente l’industria sono molto rari o comunque molto più ridimensionati rispetto a quanto fatto credere.
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NO CENSURA SU INTERNET
PATRIZIA
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