L’associazione culturale “Sinergia dei pensieri” lo scorso mese ha bandito un concorso fotografico artistico volto, in questo difficile momento per l’arte in generale, a promuovere l’arte di farsi “fotografare” nei giovani artisti e ad aiutarli ad avere maggiore visibilità e disinvoltura nel proporre la loro immagine.
L'iniziativa, dal titolo “L’arte sposa lo sport nella città eterna” è stata strutturata in modo che gli
artisti sono stati fotografati nel centro storico della città di Roma con la loro divisa sportiva o con
costumi da danzatori/trici. Le foto sono state scattate dalla fotografa “Francesca Benedetti” “Donna dell’anno 2011” XIII circ. di Roma, pluripremiata a livello nazionale ed internazionale,
ultimamente selezionata da Vogue per Photovogue: http://www.vogue.it/photovogue/Profilo/6dc0aea5-62a7-4559-ac68-d2707db16994/User.
Per la direzione tecnica è stata grande la soddisfazione di aver selezionato giovani che sicuramente diventeranno grandi talenti nel loro sport, ma che, con nostro immenso piacere, hanno anche una grande passione per la fotografia. Sinergia dei pensieri ha avuto l’onore di avere nella giuria tecnica i nomi di personaggi che, oltre ad essere affermati nel loro campo, sono accomunati da un unico filo conduttore, l'amore per l'arte e per lo sport: la nota Catena Fiorello, conduttrice e scrittrice; il maestro Leandro Iagher, V dan e coach della nazionale; la giornalista Patrizia Foffi, creatrice del blog "Stileggendo"; l'artista Carlo Capone, presidente della Expoart, da cui prende il nome la prestigiosa rivista d'arte; la creativa Monica Sideri, stilista di moda.
L'organizzazione poteva scegliere fino a 8 artisti , ma e' stato deciso proprio per dare unicità alla manifestazione di selezionarne esclusivamente tre, proprio per la potenzialità artistica rilevata (in ordine alfabetico): Veronica Carosi, Giorgia Cazzorla e Natalie Foffi.
Durante il servizio fotografico è stata presente fuori concorso Erica Picchi, (cover girl della rivista ExpoArt di Aprile 2011, protagonista di numerose opere vincitrici della fotografa Francesca Benedetti) ed alcune foto del reportage in cui lei è stata magistralmente ritratta, sono state scelte da PhotoVogue (http://images.vogue.it/Photovogue/b2fa96dd-efa3-42a9-8a25-0c8e6e31afc1_IMG.jpg)
“NO SHAME… Free to be your self”. Model: Erica Picchi |
“NO SADNESS…Find your smile everywhere”. Model: Erica Picchi |
Le immagini più belle del reportage sono state pubblicate sulla pagina facebook “Sinergia dei pensieri” : la foto più votata dai visitatori della pagina è stata, l’immagine che segue.
Veronica Carosi |
La vincitrice della manifestazione è stata la danzatrice Veronica Carosi, con la foto che segue.
Veronica Carosi |
Ed eccole riportate a seguire.
"Ho votato le mie foto, ma credetemi, è stato difficile sceglierne una piuttosto che un'altra; sono tutte bellissime e intense le foto di Francesca, e quando si è davanti a scatti di grande qualità sembra stupido segnare con una preferenza, ma tant'è, l'ho fatto!Quello che voglio comunicarvi invece è la sensazione che mi hanno trasmesso le foto che ho votato, ovvero: un grande senso di libertà.Non è un caso che io abbia scelto degli scatti in cui le ragazze aprono le braccia, e vi spiego perchè.Così come Papa Wojtyla diceva "Spalancate le porte", esortando gli uomini all'apertura mentale, del cuore e della fede, così io vengo attratta da queste foto che risottolineano il nostro bisogno di libertà.La bellezza di aprire le braccia, accogliere il mondo, anche attraverso un gesto sportivo, per le strade della città.Verso il mondo, verso le persone, verso la natura, verso altre braccia che cercano un fratello.Mi piace pensare che attraverso uno scatto, un'immagine, un dettaglio, ognuno di voi, possa vedere oltre a una sempliceimmagine di una ragazza che pratica sport, e con la giusta fantasia, ne tragga il significato che merita. Perchè non c'è ricchezza più grande della libertà del pensiero.L'ultimo commento vorrei dedicarlo alla bellezza dei soggetti fotografati. Ragazze non solo belle, ma profondamente ispirate da un corpo che amano, rispettano e curano. In tempi come i nostri, questo è un valore importante, perchè bisognerebbe sempre ricordare ai giovani - SEMPRE -, che il proprio corpo è un patrimonio importantissimo e come tale va rispettato. Abbiatene cura e... Buone foto a tutti!" Catena Fiorello
Natalie Foffi |
"E' stata una bellissima esperienza... Inizialmente mi vergognavo un pò per la gente che passava, ma piano piano mi sono sciolta e sono riuscita a non pensare a chi avevo intorno. Non sapevo come comportarmi davanti alla macchinetta fotografica perchè la danza contemporanea non è fatta da pose statiche ma di un movimento dentro l'altro. Non sapevo cosa fare soprattutto perchè il contemporaneo è contatto con il pavimento a piedi scalzi o con i calzini e a Roma con i sanpietrini non era molto possibile. Con le altre ragazze, con Francesca e con Eleonora la giornata è passata velocemente e mi sono accorta della mia stanchezza solo quando eravamo in macchina al ritorno. Ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di partecipare, scusate le poche parole ma non riesco ad esprimermi così, è una cosa che sento
dentro..... Il momento in cui mi sono sentita più a mio agio e a contatto col mondo esterno è stato quando ero sul ponte davanti piazza trilussa con il ragazzo che suonava la chitarra. La danza ha bisogno della musica come noi abbiamo bisogno
dell'ossigeno. Riuscivo a ballare senza pensare a cosa fare o che posa dovevo assumere... Credo che Roma sia una delle città più belle del Mondo... per questo dico: La vita senza arte sarebbe come il Mondo senza Roma..." Veronica Carosi
Giorgia Cazzorla |
"Quella del reportage è stata un’esperienza fantastica, che sicuramente mi rimarrà impressa positivamente per molto tempo e che mi lascerà sempre un bel ricordo. L’atmosfera e l’aria che si respirava non erano affatto tese come ci si potrebbe aspettare, anzi, si respirava aria familiare, di amicizia, si stava bene! E soprattutto è stato divertente, divertente e allo stesso tempo edificante. Girare per Roma a fare foto è già di per sé qualcosa di suggestivo; farlo non solo in mezzo alla gente ma CON la gente, è stata un’esperienza che mi ha riempita di serenità e mi ha dato una carica incredibile. Vedere la gente di strada aperta e disponibile a partecipare alle nostre foto, interessata a quello che facciamo e in qualche modo grata perché noi abbiamo avuto il “potere” di cambiare una loro giornata rompendo la monotonia e
invitandoli a esser parte di qualcosa, facendoli sentire importanti, mi ha fatto riflettere molto e credo che saremmo noi a dover essere riconoscenti, perché sono state occasioni del genere che mi hanno riempito di gioia e che hanno fatto
crescere in me sempre più la voglia di continuare. Al contrario della chiusura che abbiamo trovato in quella giornata da parte delle persone che potremmo ritenere “normali”, indaffarate nei loro ritmi stressanti, nelle loro vite inquadrate e
quindi impossibilitati a concedersi uno strappo alla regola, impossibilitati a rinunciare alla rigidità della loro giornata assecondandoci e accogliendo il sorriso che, sono sicura, avremmo portato anche a loro; al contrario, mi sono resa conto
dell’importanza che in quel pomeriggio hanno avuto per me le persone che tante volte ignoriamo rendendole e ritenendole inferiori, privandole di un’umanità, togliendo loro la possibilità di raccontare la loro storia o di mostrare la
loro personalità, quelle persone che spesso con il nostro atteggiamento di superiorità consideriamo più simili ad animali, o peggio, a oggetti che fanno parte dello scenario, oggetti caratteristici del paesaggio, che in quanto tali possono essere quindi osservati e studiati, analizzati dal nostro occhio critico ma non con più rispetto di quello che si userebbe osservando un lampione o un particolare scorcio.
In quel pomeriggio l’aria che respiravamo noi, e che ci circondava, era un’aria leggera, ma carica d’armonia; ci accompagnava e circondava, ed eravamo pronte a trasmetterla a chiunque incontrassimo, chiunque accettasse di accoglierla e di farsi trasportare da tutta l’energia che portavamo con noi." Giorgia Cazzorla
Giorgia Cazzorla |
“Il 20 aprile 2011 ho posato come modella per una fotografa al centro di Roma. Non era la prima volta per me posare, ma era un’esperienza nuova quella di andare in giro per Roma in tutù e con le scarpette da punta ai piedi. Mi sono sentita fuori dal mondo o meglio parte di un altro mondo. Anche io prima facevo parte di quel mondo in cui la gente cammina con gli occhi fissi sulla sua meta e non si gira neanche a dare un’occhiata a chi gli sta intorno. Mi sono resa conto di avere milioni di pregiudizi e stereotipi stupidi che mi limitavano. Siamo entrati nella stazione della metro e lungo le scale c’era una signora vestita di stracci la prima cosa che ho fatto è stata stringere la mano della mia amica perché avevo paura che anche lei fosse pericolosa. Ma lei che si trovava in quella situazione precaria, sporca e dolorante
ci ha detto “Andate a Fontana di Trevi! Li avoglia a fare foto! Vai, vai tesoro!” e lo stesso ha fatto un barbone che portava un cagnolino su un carretto, che ha detto “ Una principessa! Sei una ballerina, sei un’artista!”.
È come se le persone avessero una pellicola davanti gli occhi che gli fa vedere loro “strano” tutto ciò che non è come loro. Ragionano, io compresa fino a ieri, in base a schemi predefiniti: donna mendicante è pericolosa, uomo che suona per strada è un ubriaco pericoloso, africano che vende borse lungo la strada “ti vuole fregare”. Io credo che queste persone siano pericolose per chi vuole vederle pericolose. Io sono una persona generalmente chiusa in me stessa, soltanto dopo tanto tempo abbasso il mio muro difensivo e lascio avvicinare le persone a me, ma mai troppo. Anche mercoledì all’inizio rimanevo molto sulla difensiva ma poi è successo qualcosa che non avrei mai creduto possibile: ho
abbassato il mio muro difensivo con persone che non avevo mai visto prima, provenienti da tutto il mondo. Solo gli artisti di strada, i mendicanti e i venditori ambulanti stranieri ci comprendevano e facevano le foto con noi, giocavano a
pallavolo con Giorgia e Natalie e soprattutto sorridevano. Tutto ciò che chiedevano in cambio era “ poi torni e mi dai una foto?” volevano la foto per ricordo, per mandarla ai familiari lontani, e chiedevano più volte “ allora me la porti? Torni? Tanto mi trovi sempre qui!”. Avevano paura che non saremmo tornate.
Era come se camminassi per le strade di Roma ma in una dimensione parallela. Una dimensione in cui vivono gli artisti, i mendicanti e i bambini. Una dimensione in cui Roma è ancora a colori e c’è ancora la speranza nell’aria.” Erica Picchi
Erica Picchi in “No differences” |
Erica Picchi |
Arrivederci al prossimo click!!!
Eleonora Benedetti
www.sinergiadeipensieri.it
ed ora siamo anche su facebook!!!!
https://www.facebook.com/pages/Sinergia-dei-Pensieri/202801659739662
PATRIZIA